Nella pagina dedicata alla costruzione della meridiana equatoriale, abbiamo visto come l'ora indicata dall'ombra
dello gnomone e quella di un comune orologio, possa differire anche di oltre 16 minuti in più e 14 in meno.
La differenza dell'ora indicata è conseguenza della combinazione dell'inclinazione e dell'eccentricità dell'orbita terrestre
e può essere calcolata utilizzando l'equazione del tempo.
Il periodo di rotazione della Terra rappresenta un buon orologio poiché la lunghezza di un giorno aumenta solamente di un secondo ogni 45000 anni.
Quindi per conoscere l'ora è sufficiente conoscere come è orientata la Terra rispetto alle stelle. Però queste si vedono
solo di notte e non sono abbastanza potenti da proiettare ombre per cui, il sistema più semplice è quello di osservare
la posizione del Sole nel cielo e, conseguentemente, delle ombre proiettate durante la giornata.
Purtroppo la posizione del Sole è determinata non solo dalla rotazione terrestre ma anche dalla rivoluzione di questa intorno ad esso.
L'inclinazione dell'eclittica
Questi 3 minuti e 56 secondi di differenza sono un valore medio nell'anno. Infatti se osserviamo il moto del Sole
durante l'anno, notiamo che esso percorre una circonferenza che non corrisponde all'equatore celeste (la proiezione dell'equatore della Terra nel cielo)
ma si trova inclinata rispetto a questo di 23.44°. Questo è il motivo per cui il Sole si trova in alto nel cielo
estivo e in basso in quello invernale.
Se mi trovassi al Polo Nord e tutti i giorni alle 12 con una telecamera scattassi un unico fotogramma, alla fine
dell'anno, proiettando il film, vedrei il Sole alto 23.44° sull'orizzonte (che è parallelo all'equatore) il 21 giugno, poi si abbasserebbe progressivamente
fino a scomparire sotto l'orizzonte il 23 settembre e raggiungere i -23.44° il 22 dicembre per ricomparire il 21 marzo.
Se il Sole si muovesse a velocità costante (il che non è vero come vedremo dopo) sul cerchio celeste, l'ombra
proiettata da uno gnomone posto sul polo nord non si muoverebbe a velocità costante. Quando il Sole è in salita
o discesa verso i 23,44°, deve muoversi di 1,09° perché l'ombra si muova di 1°:
Diversamente, a metà estate e a metà inverno, per ogni grado di avanzamento del Sole, l'ombra dello gnomone
si muove di 1,09°. Il ciclo si ripete due volte in un anno ed è indipendente dalla latitudine dell'osservatore.
In primavera ed autunno i 3 minuti e 56 secondi si riducono di un fattore 1,09 a 3 minuti e 37 secondi, mentre
in estate ed inverno si ha un incremento a 4 minuti e 17 secondi.
A causa dell'inclinazione dell'eclittica una meridiana perde o guadagna fino a 20,3 secondi al giorno, a seconda
del giorno dell'anno. Dopo un mese e mezzo (che corrisponde a metà stagione) si ha un errore massimo di 9.8 min.
L'eccentricità dell'orbita terrestre
Riprendiamo l'esempio della telecamera al Polo Nord, se sovrapponessi tutte le immagini in modo da vedere contemporaneamente
le 365 posizioni che ha assunto il Sole nel corso dell'anno, non le troverei su un segmento di retta con le estremità
tra +23.44° e -23.44°. La figura ottenuta è una specie di 8 che prende il nome di analemma e dipende dall'effetto
appena visto della inclinazione dell'eclittica e della differente velocità angolare dell'ombra dello gnomone.
Avevamo supposto che la velocità della Terra intorno al Sole fosse costante, in realtà la Terra segue una ellisse
ubbidendo alle leggi di Keplero, il 3-4 gennaio si trova al perielio, 1.67% più vicina al Sole rispetto alla
distanza media e la sua velocità angolare è superiore del 3,37%. Il risultato è che in quella data, il giorno è
più lungo di 7.9 secondi:
Nel corso di tre mesi una meridiana accumula un errore di 7,6 minuti a causa dell'eccentricità orbitale.
Se si osserva la curva a otto dell'analemma, si può notare che il cappio comprendente autunno ed inverno è
più ampio di quello comprendente primavera ed estate e questo è l'effetto della differente velocità della Terra
lungo l'orbita di rivoluzione.
Gli errori cumulativi di 9,8 e 7,6 minuti dovuti ai due effetti non si sommano esattamente e ne risulta un errore complessivo di meno di 17 minuti.
dove:
con gli angoli espressi in gradi e il valore N corrisponde al giorno dell'anno.
Es.
N=1 per il 1 gennaio
N=2 per il 2 gennaio
ecc.